Opere dagli spazi cromatici solari ed eleganti si sviluppano da episodi di vita trascorsi lasciando che si presentino come un viaggio all’insegna dei ricordi. Evidenti segni sono astratti richiamano ad una mappatura di ricordi e vita vissuta, gesti spontanei, senza un lungo pensare aleggiano, come se fossero sospesi, senza tempo, a volte riescono ad essere rappresentati, altre volte svaniscono come molti ricordi.

Opera “Signum Rediit” di Enrico Vucemillo.

Partendo da questo presupposto è evidente che le opere di Vucemillo non siano solo gesti mescolati a cromie variopinte, ma sono ‘esperienza’, sono una straordinaria avventura in cui ombre e cromie si alternano in un gioco grandioso sempre pacato e solare insieme.

C’è una straordinaria atmosfera di delicatezza e pacatezza che si respira osservando a fondo l’opera, è il frutto di una mano sapiente che si muove con una straordinaria abilità sul supporto, una maestrìa che ci permette di dire che sa sempre dipinge incantando il pubblico. Si compie come un’alchimia all’interno delle opere che sono create partendo dai ricordi o da qualsiasi altro elemento dia libero sfogo alla fantasia di evolversi e sprigionarsi.

L’idea non nasce nella mente dell’artista, è l’osservazione di qualcosa che scatena un ricordo o un’emozione e detta l’origine dell’opera. E’ come se procedesse per associazione finché tutto non prende poi il sopravvento. È così che un’opera comincia, come se fosse un’attività di revocazione. Ci sono forme che attivano il meccanismo pittorico ed altre che non trasmettono nulla e l’attività immaginaria è ferma.

La straordinarietà sta nella soluzione finale, in quei toni frizzanti e solari per natura che in Vucemillo divengono preludio di una lunga narrazione in cui tutto è sempre soave, delicato, incantato. I colori sono resi da pigmenti puri, ad essi si aggiungono l’olio, il carboncino, il gesso, e i filamenti metallici.

L’opera prescelta per il Premio Artista d’Italia ha una grandezza ammirabile solo dal vivo, rompe la convenzionalità e si avvale di una spinta in più perché sul retro ha una lastra di vetro riflettente. È proprio così, ogni opera è una straordinaria indimenticabile esperienza da vivere solo immergendosi nella pienezza di un’arte che sa fare la differenza nell’attuale mondo artistico contemporaneo.

Critico, Perito, Gallerista
Anna Soricaro